Le onde del mare sembravano impazzite
furiose scalpitavano come cavalli
imperterriti.
Invano rincorrevano spumati sogni tra gli
oscuri flutti
mentre
cristalli di sale, taciti, nei fondali affondavano.
Un suono assordante inquietava anche l'aria
che
stupita guardava le creste infrangersi sugli
scogli.
Parlò allora il vento e in attimo volarono
via
tutte le bianche pagine di un diario senza vita.
Neppure il sole osò affacciarsi
all’orizzonte
rimase al buio stretto alla sua amata nuvola.
E mentre il tempo rapiva ogni pensiero
vano
nulla rimase alla via del ritorno perché
mai
più difficile fu il viaggio dei ricordi
che
partiva dal cuore e arrivava fino al cielo.
Elvira Nania
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