Come già detto, la Sicilia è la Regione con la più alta concentrazione di siti inseriti nella World Heritage List "Lista del Patrimonio dell'Umanità" dell’UNESCO.
Ben cinque sono i nostri siti archeologici e monumentali che occupano un posto prestigioso di rappresentanza culturale della nostra splendida Isola nella WHL dell’UNESCO.
1. La Valle dei Templi di Agrigento (Vedi "Tour Culturale in Sicilia" Parte II/III)
2. La Villa Romana del Casale a Piazza Armerina
3. Le Isole Eolie
4. La Val di Noto
5. Siracusa e Pantalica
La Villa Romana del Casale - Piazza Armerina
Intorno agli anni ’50 fu portato alla luce l’intero complesso strutturale
della Villa Romana del Casale, grazie alla scoperta dell’archeologo Gino Vinicio Gentili (Osimo, 1914- Bologna, 2006) che ne intraprese l'esplorazione in seguito alle segnalazioni degli abitanti del luogo. Basandosi principalmente sullo stile dei mosaici, lo scopritore datò in un primo momento l'impianto della sontuosa abitazione, sorta su una più antica fattoria, non prima della metà del IV secolo. Successivamente lo stesso studioso assegnò la Villa all'età tetrarchica (285-305).
Gentili illustra i ritrovamenti della Villa del Casale
E’ stato uno dei ritrovamenti
più importanti fino ad oggi
effettuati in Sicilia,
a Piazza Armerina presso Enna. Uno degli esempi più
belli e interessanti di architettura romana.
La Villa Romana sorge alle falde del Monte Mangone a circa 6 km a sud-ovest da Piazza Armerina, in una conca circondata da basse colline ricche di vegetazione e venne edificata tra la fine del III e l'inizio del IV secolo d.C. nell'ambito di un sistema di latifondi appartenenti a ricche famiglie romane che vi si recavano a caccia o in vacanza.
Villa Romana vista dall'alto
Molte sono le ipotesi su chi fosse il vero proprietario della sontuosa Villa, ma non si ha alcuna certezza, infatti alcuni studiosi sostengono che fosse appartenuta ad un'alta personalità della gerarchia dell'Impero Romano, probabilmente ad un Console, mentre altri suppongono che la villa sia stata di proprietà dell'Imperatore Marco Valerio Massimiano, detto Herculeos Victor, collaboratore di Diocleziano nella gestione dell'Impero Romano.
decorazioni musive pavimentali
Abitata in età bizantina e poi araba, la Villa fu parzialmente distrutta dai normanni, una valanga di detriti, provenienti dal monte Mangone che la sovrasta, la coprì quasi totalmente.
Solo nel 1881 furono iniziati gli scavi archeologici, ripresi poi nel 1935 e poi ancora nel 1939 ma portati a termine solo negli anni '50 con l'intervento della Regione Siciliana.
Solo nel 1881 furono iniziati gli scavi archeologici, ripresi poi nel 1935 e poi ancora nel 1939 ma portati a termine solo negli anni '50 con l'intervento della Regione Siciliana.
La morfologia del terreno e le diverse fasi di realizzazione hanno determinato una planimetria molto articolata della Villa che confermi un uso sia residenziale sia pubblico e dato dagli stessi interventi edilizi per le parti destinate alle pubbliche funzioni e dalla grande realizzazione dell'apparato decorativo pavimentale e parietale.
La struttura della sontuosa Villa con le sue 48 stanze (una diversa dall'altra per varie forme circolari, rettangolari, quadrate) si articola attorno al peristilio quadrangolare (luogo circondato da colonne) cui si accede dal vestibolo (spazio dinanzi la porta esterna della villa) e la cui pavimentazione raffigura una cerimonia di sacrificio ai Lari, protettrici delle famiglie.
Peristilio Particolari di mosaici
Il pavimento del peristilio è interamente mosaicato con immagini di felini, leoni, antilopi, tori, cinghiali, cavalli selvatici, cervi e arieti all'interno di figure geometriche circolari circoscritte in quadrati. Il tutto è decorato da corone di alloro.
Le pareti interne del portico sono interamente ricoperte da decorazioni pittoriche mentre le pareti esterne sono delimitate da colonne in granito.
Il pavimento di quasi tutte le sale è ricoperto da magnifici mosaici d'epoca romana, formati da tessere colorate. Essi furono realizzati da differenti gruppi di maestranze nord-africane deducibile dall'autenticità con cui sono stati rappresentati diversi luoghi dell'Africa.
Scena di caccia
I mosaici coprono una ampia superficie, più di 3500 mq e rappresentano scene di vita quotidiana, raffigurazioni di eroi e di divinità, scene di caccia, di cattura e di giochi, ma anche motivi tratti da racconti omerici.
scena di cattura
Le rappresentazioni musive sono state orientate in modo che il lato frontale sia rivolto sempre verso l'ingresso di ogni stanza.
scene di vita quotidiana
Ragazze in bikini
La sala più celebre della Villa raffigura su due diversi registri dieci ragazze il cui costume è sorprendentemente simile al nostro due pezzi, si tratta in realtà di indumenti sportivi che venivano indossati per compiere esercizi ginnici. Il pezzo superiore era chiamato fascia pectoralis mentre quello inferiore era il Subligar. In epoca romana non esisteva il concetto di "bagno a mare", esso nascerà molto più tardi intorno al 1870.
Le giovani donne rappresentate sono impegnate in uno spettacolo in onore della dea del mare a fare esercizi ginnici: utilizzo di pesi, lancio al disco, corsa campestre, giochi con la palla.
Nel registro inferiore due ragazze vincitrici. La fanciulla togata sta per incoronare, con la palma della vittoria, una ragazza che ha compiuto la prova di abilità tenendo in mano la ruota raggiata e fatta rotolare con l'ausilio di un bastoncino.
La sontuosa Villa Romana del Casale di Piazza Armerina è una delle testimonianze più straordinarie proveniente da diverse culture del mondo romano e mediterraneo ed ancora ben conservata.
E' uno dei siti archeologici tra i più importanti al mondo inseriti nella lista dei beni Unesco e la sua importanza, come già detto, è legata all'ampia estensione e alla qualità dei suoi mosaici, ma soprattutto alla scelta che fu fatta al momento degli scavi, cioè quella di lasciare in situ i pavimenti musivi piuttosto che trasferirli in un museo come è accaduto in altri luoghi.
Dopo quasi sei anni di restauri tornano a brillare come in quell'epoca lontana pavimentazioni, affreschi e disegni impreziositi da 120 milioni di tessere ripulite una per una da 50 restauratori arrivati da tutta Europa e coordinati dal Centro Regionale del restauro.
Elvira Nania
E' uno dei siti archeologici tra i più importanti al mondo inseriti nella lista dei beni Unesco e la sua importanza, come già detto, è legata all'ampia estensione e alla qualità dei suoi mosaici, ma soprattutto alla scelta che fu fatta al momento degli scavi, cioè quella di lasciare in situ i pavimenti musivi piuttosto che trasferirli in un museo come è accaduto in altri luoghi.
Dopo quasi sei anni di restauri tornano a brillare come in quell'epoca lontana pavimentazioni, affreschi e disegni impreziositi da 120 milioni di tessere ripulite una per una da 50 restauratori arrivati da tutta Europa e coordinati dal Centro Regionale del restauro.
Elvira Nania
NB. I Post successivi saranno dedicati agli altri 3 siti archeologici e monumentali inseriti nelle WHL dell'UNESCO: Le Isole Eolie; La Val di Noto; Siracusa e Pantalica.
Nessun commento:
Posta un commento