Lorenzo Lotto - 1532 - Santa Lucia davanti al giudice Pascasio
Pinacoteca civica e galleria di arte contemporanea, Jesi.
Lucia, nacque a Siracusa sul finire del III secolo, intorno al 283.
La Vergine Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana.
Come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel
Canone Romano.
Vissuta a Siracusa, morì martire sotto la persecuzione di Diocleziano,
intorno all'anno 304.
Subì atroci torture per ordine del prefetto Pascasio,il quale non voleva piegarsi nè
credere ai segni straordinari che, attraverso di lei, Dio manifestava.
Gli Atti del suo martirio narrano che Lucia era di nobile
stirpe, ricca di possedimenti terrieri ed era stata promessa in sposa, contro
la sua volontà, ad un pagano.
Ma, Lucia aveva ben altro proposito nella sua vita.
Si era consacrata per sempre al Signore con voto di verginità e neanche la
madre era a conoscenza di questa sua decisione.
Solo alcune circostanza fortuite resero manifesta la sua consacrazione al
Signore.
Ogni anno una moltitudine di
cristiani si recava a Catania per
venerare il corpo della vergine martire Sant’Agata, morta per la fede di Cristo
nel 231, durante le persecuzione di Decio.
Si era diffusa voce in tutta la Sicilia cristiana che, presso il sepolcro
di S. Agata, avvenissero dei miracoli. Così, il
5 febbraio del 301, festa della Santa patrona di Catania, tra i pellegrini
c'era anche Lucia.
Lucia, era molto preoccupata per sua madre Eutichia che da oltre
quarant'anni soffriva di emorragie e nessun medico nè cura l’avevano guarita.
Ormai, ogni speranza di guarigione era
svanita.
Ai piedi del sepolcro di Sant'Agata, Lucia, con profonda fede,
pronunciò il voto di verginità, chiedendo ad Agata di salvare la vita alla
madre.
Sul far della sera, quando tutti ebbero lasciato la Chiesa, Lucia rimase
nella penombra in fiduciosa preghiera accanto al santo sepolcro, ma non poté
pregare a lungo perché il sonno ebbe il
sopravvento e Lucia si addormentò profondamente, lì in chiesa accanto a S.
Agata.
Nel sonno le parve di sentire la voce di Agata: "Lucia, sorella mia,
Vergine di Dio, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi concedere? Infatti la
tua fede ha giovato a tua madre ed ecco che è divenuta sana".
Al suo ritorno la madre di Lucia era guarita.
Era questo il momento opportuno per manifestare alla madre il suo voto di
verginità. Così, Lucia decise di
rinunciare al matrimonio e distribuì tutti i suoi averi ai poveri.
Il giovane, a cui era stata promessa, non si rassegnava e non
accettava che Lucia regalasse tutti i suoi beni ai poveri così espose denuncia
presso il console di Siracusa. La denunciò come cristiana e chiese che fosse punita secondo i decreti imperiali.
Allora per la Chiesa cattolica non erano tempi tranquilli.
L'imperatore Diocleziano nel tentativo di arrestare la crisi economica ed amministrativa
dell'Impero romano, aveva attuato alcune riforme, tra le quali anche quella
religiosa. Il culto imperiale doveva sostituire quello cristiano.
Così il 24 febbraio del 303, Diocleziano emanò i suoi editti di
persecuzione contro i cristiani. Fu la più feroce persecuzione del tempo.
Lucia fu sottoposta a
processo, sotto l'imputazione di essere cristiana. Doveva essere portata in un
lupanare per essere oltraggiata, ma nessuno e nulla riuscì a spostarla dal
luogo in cui si trovava.
Allora l'ira del console Pascasio si accese e Lucia fu cosparsa di resina e pece e poi data a fuoco. Ma le fiamme non la bruciavano e fu condannata alla
decapitazione.
Lucia comprese che ormai era giunto il momento di confessare Cristo con
il martirio: si inginocchiò pronta per ricevere il colpo mortale.
Prima però volle parlare alla gran folla che si era radunata attorno a lei.
Disse che la persecuzione contro i Cristiani stava per finire e la
pace per la Chiesa era imminente dopo la caduta dell'imperatore Diocleziano.
Ricordò loro che avrebbe sempre onorato Siracusa così come S. Agata aveva in
venerazione la vicina città di Catania. Quando ebbe terminato di parlare, venne
il colpo mortale che le recise il capo consacrandone la verginità con il
martirio. Era il suo dies natalis, il 13 dicembre 304.
Il dies
natalis dei santi, quello nel quale vengono ricordati nel calendario,
non è il giorno della loro nascita, ma il giorno della loro morte, poiché al
momento della morte, nascono in Cristo.
Secondo una leggenda,
il nome Lucia è connesso alla luce, nome che avrebbe stimolato la fantasia
popolare riguardo una tortura avente per oggetto gli occhi stessi, che, come
dicono altre leggende, le sarebbero stati strappati dai carnefici così lei
stessa se li sarebbe rimessi tornando a vedere.
Da questo episodio ecco l'iconografia della santa raffigurata con una tazza in mano su cui sono posti gli occhi.
Inoltre una leggenda narra che durante l'anno 1646 buona parte della Sicilia, governata dagli spagnoli, fu colpita da una grave carestia.
Inoltre una leggenda narra che durante l'anno 1646 buona parte della Sicilia, governata dagli spagnoli, fu colpita da una grave carestia.
Come per miracolo, proprio la domenica del 13 dicembre di quell'anno, alcune navi cariche di frumento approdarono nel porto di Siracusa e durante la S. Messa, ove era esposto alla devozione dei fedeli il Simulacro argenteo della Santa, una colomba entrò nella Cattedrale e, volteggiando, si posò sopra l'altare.
Il popolo stretto dalla morsa della fame dopo mesi di carestia, non aspettò che i chicchi venissero macinati e li bollì per sfamarsi in minor tempo. Da quel momento, alla devozione di Santa Lucia si associò l'uso tradizionale di mangiare un pasto particolare, la cosiddetta cuccìa (frumento e ceci cotti insieme).
Come vuole la tradizione, anch'io oggi ho cucinato la cuccìa
donata anche ai parenti . . .
ed ecco...un piatto semplice ma gustosissimo, ricco di fede e di modestia
così come mostra la mia foto.
Elvira Nania
Un post bellissimo, cara Elvira, non conoscevo tutta la storia della vita e martirio di Santa Lucia. Diocleziano fece strage dei cristiani che purtroppo patirono le penne dell'inferno in terra, quanta atroce violenza e pensare che anche i ministri della Chiesa hanno in seguito perpetrato violenti crimini. Il male assume anche le vesti religiose per distoglierci dalla fede.
RispondiEliminaBellissime le foto e il piatto che accoglie la pietanza del 13 dicembre, le tradizioni sono importantissime.
un abbraccio e buona giornata.
annamaria
Grazie cara Annamaria, già anche la Chiesa in passato ha peccato.
EliminaQuest'anno anch'io ho esordito a cuocere la cuccìa sia per fede sia per tradizione, una buona pietanza.
Un affettuoso abbraccio, buona serata
Elvira
Grazie. Anch'io sapevo del miracolo degli occhi. Ora conosco di più e lo devo a te. Ancora grazie.
RispondiEliminaGrazie anche a te, Lucia per aver apprezzato il mio post..ben trovata nel mio blog.
EliminaUn carissimo saluto
Elvira
E' molto ben fatto questo racconto. Ne avevo letti altri, ma nessuno così chiaro. In un paese vicino la parrocchiale è dedicata a S.Agata. Mi sono sempre chiesta perchè ci sia anche la statua di Santa Lucia. Ora lo so. Ciao.
RispondiEliminaPaola
Grazie molte, cara Paola per aver apprezzato il mio post. A gennaio, in occasione della festa di Sant'Agata, scriverò qualcosa su Sant'Agata.
EliminaBuon fine settimana
Un affettuoso abbraccio
Elvira